#17 Is It Really So Strange? - The Smiths (1988)

Canzone numero diciassette, scelta di venerdì diciassette. Giuro, giuro, giuro che non me ne sono accorta finché non ho controllato il numero della precedente (dopo due mesi di silenzio mi è concesso dimenticarmi dov'ero arrivata, no?).
Ecco, questa canzone rappresenta un po' una coperta che mi ha avvolta per quasi tutta l'estate, ma che ora inizia a pesarmi. Per il freddo e il sole che non si è quasi mai visto? Forse. Ma ancora di più perché credo di essermi ricordata oggi, dopo tanto tempo, che il calore non arriva necessariamente solo coprendosi di strati. Non è che me lo sono inventato, è che per tutti questi mesi di silenzio è successo quello che succede quando ti siedi e inizi a sentire il freddo del pavimento che sale dal basso della schiena. Inizi ad avere i primi brividi e vai a cercarti una coperta. Ti ci infili dentro e la tiri su finché non hai bisogno di coprirti anche il viso perché la punta del naso è rossa e inizia a gocciolare. Ma basta che ti alzi in piedi e inizi a camminare  perché quella coperta non ti serva più.
Tutto questo mi ricorda l'Inghilterra, i mesi che ho vissuto lì e il momento esatto in cui ho fatto le valigie per tornare a casa, quella vera. Saranno gli Smiths e le strofe sul viaggio, soprattutto quando Morrissey dice I can't help the way that I feel. Che forse, a volte, è meglio così, perché è vero che non puoi farci niente nonostante il luogo in cui ti sposti, ma è anche vero che siamo e ci sentiamo in un certo modo per una precisa ragione.
La mia giornata di oggi è fatta di bei ricordi, di persone interessanti, di commozioni inaspettate. Non posso farci niente ed è questa la cosa più bella di questo venerdì diciassette.

Is it really so strange...?

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