#16 Skinny Love - Bon Iver (2007)

Hai presente quando ti alzi al mattino e, nonostante stiano accadendo attorno a te un sacco di cose, non sai davvero come ti senti? Ecco, oggi è una di quelle giornate.
Fuori a tratti piove, fa un freddo cane per il 24 luglio, sono chiusa in un ufficio enorme e al momento vuoto, sola con me stessa, i miei pensieri e il pc, da cui ho deciso che oggi avrei fatto suonare delle cose un po' malinconiche. Masochismo? Forse sì. Ma qualcuno mi ha detto pochi giorni fa che la malinconia è una sensazione che genera sempre qualcos'altro, e non necessariamente qualcosa di triste. Quindi ho deciso che, invece di cercare di reprimerla, come faccio di solito, la lascio andare e riempire questa stanza, così da cullarmi fino a che non l'avrò trasformata in qualcosa di diverso. E tutto sommato ci sto anche abbastanza bene in questo stato un po' incerto.
"Skinny Love" è la canzone perfetta per tutto questo. Me l'ha fatta scoprire Alessia, compagna di ufficio e di inaspettate conversazioni curative (a dir la verità mi ha fatto scoprire tutto Bon Iver...). E poi in quelle due parole vicine rivedo me stessa molto più di quello che vorrei. Perché parlano di qualcosa di formalmente sottile ma anche intimamente consumato. Hanno la leggerezza di una storia bellissima e la pesantezza di un tappeto logoro. E possono sfociare in una delle due cose da un momento all'altro, come la malinconia.
Il testo termina con tre domande ben precise. Provvidenziali direi. Che mi vengono in mente spesso ma a cui non ho voglia di dare risposta. O forse non sono io che devo rispondere...?
In questo momento vorrei una finestra che dà su un bosco innevato di montagna. La tazza fumante nella mano sinistra ce l'ho, le temperature di novembre anche (sia dentro che fuori di me e di questa stanza). Manca solo una coperta a quadri sulle spalle.

O in alternativa un po' d'estate, se possibile.

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