#11 Heart of Gold - Neil Young (1972)

Neil Young, è arrivato il suo momento. E anche la responsabilità di una canzone così celebre e così assolutamente perfetta. Ammetto di non averla notata subito, quando ho scoperto "Harvest" a sedici anni riascoltavo in continuazione la canzone che dà il titolo all'album, forse melodicamente più adatta alla me ragazzina. E invece lei era lì che aspettava solo di essere notata, cosa che le è riuscita facile quando ho iniziato a capire le parole del testo, così sottilmente ironico e altrettanto sottilmente malinconico.
"Heart of Gold" si racconta da sé già col suo titolo di senso assoluto, ma ancora di più racconta la storia di un canadese cresciuto nelle lande dei cercatori d'oro piene di ipotetica ricchezza e prive di qualsiasi forma di amore. Penso che il testo di questa canzone sia uno dei momenti poetici migliori del suo autore, un continuo gioco di parole sulla storia di un minatore che invecchia cercando un cuore d'oro che non troverà mai. Che sia il suo o quello di qualcun'altro non ha importanza.
Poi c'è la chitarra acustica. E c'è anche l'armonica. Ascoltare la melodia ti fa pensare a un personaggio che le suona in riva a un fiume, mentre si riposa dopo una giornata di ricerche e aspetta che il sole tramonti. Te lo fa vedere. È come leggere un racconto di Hemingway: mentre immagini quello che ti viene descritto senti addirittura il profumo dell'erba e ti chiedi se in fondo quella cosa del cuore d'oro non valga anche per te.

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